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Autore Le comiche
JimConway


Reg.: 07 Set 2004
Messaggi: 126
Da: collegno (TO)
Inviato: 09-09-2004 17:16  
........senza nulla togliere ad attori come Villaggio o altri che si sono resi interpreti di questo filone comico degli anni '80 ....credo che la vera commedia all'italiana si distingua in modo inequivocabile da questa serie di films.......
premesso questo, e' chiaro che e' necessario giudicare i prodotti con un metro diverso..........esprimendo valutazioni in rapporto alle ambizioni di una data pellicola nei confronti di un determinato pubblico o viceversa in rapporto alla richiesta del pubblico stesso.

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"ogni maledetta domenica si vince o si perde...resta da vedere se si vince o si perde da uomini"

Tony D'Amato (Any given sunday)

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 09-09-2004 17:18  
quote:
In data 2004-09-09 16:55, GionUein scrive:
Mah, siamo in piena ondata revisionista.
Un'ondata ciclica dopotutto.
Il tempo che passa dona nuova luce alle cose.
E' venuto dunque il tempo della commedia all'italiana, quella trash e non solo.
si è mobilitato persino Tarantino per l'occasione.
Ciprì e Maresca hanno dedicato un film a Franco e Ciccio.
Totto ok, per carità

Ma di qui a parlare bene de LE COMICHE ....




No, davvero, io non la leggerei in questa maniera. Io andavo già a vedermeli al cinema questi film (negli anni Ottanta) e li consideravo già allora lavori interessanti. In particolare Banfi e Abatantuono secondo me sono stati penalizzati oltre ogni limite ragionevole. Per quanto mi riguarda ho provato un enorme piacere quando, nel 1986, con il film di Pupi Avati, la critica ha dovuto riconoscere le qualità di Abatantuono, così come sono stato felice quando, grazie a Salvatores, anche il grande pubblico non ha potuto fare a meno di ammetere l'errore commesso in precedenza. Dire: "Banfi, Pozzetto, Abatantuono non sono buoni attori" secondo me è un vero e proprio errore di valutazione, possibile solo attraverso una smisurata prevenzione nei loro confronti. Io cerco di evitare qusto atteggiamento, tutto qui. Per esempio, sono consapevole di non amare la fantascienza, spesso mi annoia, non sempre riesco a lasciarmi trasportare dall'ordito, probabilmente è il mio punto debole all'interno del cinema. Ma non per questo mi metto ad attaccare gli autori di questo genere. Sono io che non lo conosco, semmai dovrei dedicare più tempo ad esso se proprio volessi fare una valutazione il più possibile oggettiva. La commedia all'italiana invece viene sempre e comunque tacciata di "porcheria", qualcosa di cui dovremmo, in fin dei conti, vergognarci. E quelli che alzano maggiormente i toni sono spesso quelli che la conoscono meno. Beh, io non me ne vergogno e anzi, mi ha sempre appassionato perchè è un mezzo infallibile per capire questo paese. Fino a Boldi De Sica (anch'essi piuttosto bravi nel loro genere a mio giudizio).
Ai nostri giorni quando arriva Natale sembra di assistere alla caccia alle streghe. Sinceramente non ne capisco la ragione. Anche perchè, rispetto a quanto le masse sorbiscono quotidianamente attraverso la televisione, il cinema natalizio di Parenti sarebbe da considerare un vero e proprio salto di qualità propedeutico, qualcosa di terapeutico per dei cervelli tenuti in naftalina nel corso dei 364 giorni precedenti la visione. Ma di fatto così non è.
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 09-09-2004 17:58  
Ok fass.
Ma stiamo parlando di attori o di film ?
E' vero che Banfi e ( sopratutto )Abatantuono si sono rivalutati grazie a meriti propri.
Ma ciò non cancella la pochezza di gran parte delle loro "opere" passate.

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fassbinder

Reg.: 29 Ago 2003
Messaggi: 1335
Da: reggio emilia (RE)
Inviato: 09-09-2004 18:22  
Personalmente di entrambi, perchè spesso l'attacco è diretto sia ai lavori in sè che ai protagonisti. E sui film specifici non posso altro che concordare con l'impostazione di Brass, e cioè che occorrerebbe utilizzare una chiave di lettura specifica per discutere questo genere di lavori. Non si tratta dunque nè di idolatrarli nè di vergognarsene. Ciò che occorrerebbe piuttosto fare è analisi, visionare il film in sè senza pregiudizio, questa cinematografia è assai vasta, i giudizi che si ascoltano sono sempre gli stessi (sciocchezza, volgarità assoluta, non è considerabile nemmeno come un film ecc.). Personalmente quando leggo certe cose avanzo subito dubbi sull'effettiva visione da parte del critico. E soprattutto mi rendo conto che non è neppure lontanamente padrone della materia, non è in grado di inserirla nel contesto appropriato.
Per assurdo chiudo con una provocazione. Immaginiamo per un momento che questi film scompaiano dalla storia del cinema. Tutti, senza discriminazione. Bene, io vi dico che nessuno, ma devvero nessuno sarebbe in grado di ricostruire la mentalità degli anni Ottanta e, soprattutto, sarebbe impossibile comprendere l'italiano contemporaneo. Poi i discorsi da fare sarebbero tantissimi. Chi si lamentava già allora della Fenech (come lamentarsi poi dinanzi a tale splendore fisico e a tale spregiudicatezza nel gestirlo mi ha sempre incuriosito) oggi è arrivato alle ballerine e alle vallette della pubblicità che non sono nemmeno lontane parenti di quel modo di porsi e provocare la cinepresa. La Fenech ha stregato una generazione e Banfi riusciva a farci contemporaneamente ridere. E ci sarebbe da parlare lungamente di Lilli Carati, il duplice ritratto di una generazione. Quanti di noi si sono innamorati di lei ? Quanti sono rimasti ammaliati dalle sue incredibili capacità di seduzione ? L'epilogo di quest' attrice è stato uno dei più tragici della storia del cinema e le prove sono drammaticamente ancora oggi presenti nelle pellicole, nella loro insopportabilità. Anche questa è la storia del nostro paese. Tutti questi lavori rappresentano un' occasione in più per cercare di comprenderla davvero.



[ Questo messaggio è stato modificato da: fassbinder il 09-09-2004 alle 18:26 ]

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 09-09-2004 19:14  
Sulla loro capacità di rendere con precisione lo spaccato socio-culturale di un periodo sono perfettamente daccordo.

E' oltremodo inconfutabile che la generazione a ridosso del 2k potrà essere meglio compresa grazie alle registrazioni di VELINE e del GRANDE FRATELLO.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 10-09-2004 12:59  


tutto giusto fassbinder Ma:
di analisi fin qui ne ho vista poca, sia da parte dei detrattori che dei sostenitori di Le Comiche e della commedia anni ottanta al seguito (tranne Paolo14 che ha saputo raccontare qualche scena e qualche momento)

Se il merito maggiore di un'insieme di film è il fatto che ci aiuta a capire il contesto storico sociale che li ha prodotti, beh, io questo lo interpreto come un'assenza di meriti artistici assoluti.

Come dice gionuein, anche Veline è un ritratto della contemporaneità, così come, aggiungo io, lo è la pubblicità, che però non sempre è arte (semplificando: i quadri di Depero per il Campari sì, gli idilli del mulino bianco no).

Quando ci occupiamo di fenomeni artistici 'maggiori', l'elemento 'specchio della società' è ovviamente presente, ma deve essere trasceso, se si vuole evitare che il film diventi un corollario delle scienze storiche e sociali. Ne 'La Dolce Vita' c'è ben di più che l'Italia del boom (che pure è presente). Allo stesso modo, sono convinto che Apocalypse Now non sia un film sul Vietnam se non fino a un certo punto. Questi capolavori hanno elementi Universali, cosa che fa difetto a quasi tutti i film citati in questo topic, che infatti non sono popolarissimi all'estero.

(mi scuso per aver scelto termini di paragoni così stellari, ma è per rendere chiaro il concetto di opera che si radica in un contesto ma che ci restituisce qualcosa di più)

Oltretutto trovo l'intera storia del ritratto di una società piuttosto pretestuosa ma qui, devo ammettere, parlo da gran profano del genere. C'è ritratto e ritratto. Posso andare a Piazza Navona, e chiedere a un pittore di strada di farmi il ritratto (è un bravo artigiano). Questo genere di pittori di solito si vantano di dipingere nella maniera più fedele possibile a una fotografia. Posso anche farmi fare una caricatura, che evidenzi i miei difetti più ovvi, e credo che questo faccia la maggior parte della nostra commedia.
Fotografia, caricatura: l'arte abita qui?
O abita piuttosto dalle parti del pittore dotato di una sua Visione, in grado di darmi un'Interpretazione della realtà. Quanti film di Vanzina possono definirsi un'interpretazione della società e non piuttosto una riproposizione della sua parte più accessibile (sotto i riflettori mediatici), più fruibile? La Dolce Vita (scusate ancora) è, fra le altre cose, l'Interpretazione di Fellini di quella Italia, quella Roma. Ma la presenza delle aspiranti letterine in Vacanze in Egitto, che cosa ci dice sulle aspiranti letterine? Nulla, è una pura presenza, il puro riflesso della scena televisiva.

Ad ogni modo sono cosciente dell'abisso che c'è fra la relativamente ingenua e genuina commedia scollacciata (espressionecliché) anni 70 e il vampirismo televisivo dei nuovi film di Boldi e Desica, e penso che sia sbagliato accomunare i due fenomeni.

Ma se rimaniamo negli anni settantaottanta, capisco perfettamente le ragioni che possono condurre un cinefilo ad aprrezzare quelle commedie. Soprattutto quando penso a quanti film 'd'autore' si sono fatti negli 80, talmente intimistici e radicati nel privato (minuscolo) dei loro registi, talmente scollati da un'immagine reale del paese e del mondo, talmente in grado di rappresentare solo quelli che ci hanno lavorato dentro, da farti gridare: si ma noi dove siamo in tutto questo? Ecco, alcuni dei film nominati in questo topic (ma non certo Le Comiche) possono essere considerati un antidoto a un certo cinema ombelicale, che non fornisce ne un ritratto nè un'intrepretazione del mondo (al meglio, un giudizio, cosa di cui io in genere non sento un gran bisogno). Quindi, capisco il punto di vista di Fassbinder, soprattutto quando i valori artigianali sono (erano) alti, ma non confondiamo ritratto o caricatura con le finalità ultime dell'arte.


(perdonate la lunghezza e la genericità. in realtà non rispondo a nessun utente particolare, volevo solo fare una riflessione appunto generica.)

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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 10-09-2004 14:04  
Mah, non credo proprio.
Mi chiedo, cinematograficamente parlando, dove la si trovi una satira (e dico satira) così feroce come quella di Fantozzi.
Io ho solamente nominato Fantozzi, una satira feroce al conformismo, al consumismo e al capitalismo stesso.
Ma la mia distinzione fra Fantozzi (che è veramente satira, politica e sociale) e altri film di Abantantuono e Banfi (che significato sociale non hanno) è netta.
Non a caso Fantozzi è stato creato da un geniaccio cattivo come Villaggio, e il resto (venuto peraltro dopo) da persone che avevano semplicemente voglia di fare un uovo tipo di comicità e ben venga, ci sono riusciti.
Ma non paragoniamo Fantozzi ai film di Abantantuono nei primi anni '80, per favore.
In Fantozzi c'è volutamente una caratteristica drammatica, che molti non hanno inteso. E cioè che quella lì rappresentata era la tragica realtà. Sì, il discorso era più grottesco ma i riferimenti alla realtà sono molti e volontari.
L'ultima scena del primo "Fantozzi"? L'intero "Fantozzi va in pensione"? L'episodio di quando Fantozzi vota, di quando si ribella, di quando dimostra la sua esagerata, stigmatizzata ignoranza? Vogliamo negare valenze sociali e politiche a tutto questo?
E poi sono citati episodi malagiustizia e malasanità, e ancora quando alcuni cittadini vanno alla caccia libera e tornano a casa col bottino - umano - per concludere la giornata di lavoro.
Non sono amare e cattivissime constatazioni della realtà?
Be', visto che il poeta (a detta di Montale) "è colui che si serve del linguaggio di tutti ma anche di qualcos'altro, di qualcosa che sta al di sopra, che sta a destra, che sta a sinistra, che sta davanti, che sta didietro al linguaggio di tutti", a mio parere (ma non solo mio) per gli alcuni (e ce ne sarebbero molti altri) episodi che vi ho citato, Fantozzi è qualcosa di poetico, poichè si serve di un suo linguaggio personale per denunciare qualcosa di decisamente serio, aggiungerei realisticamente ingiusto.
E in questo, in parte, sta l'innegabile grandezza di Paolo Villaggio, che ha dimostrato di essere un grandssimo attore anche in moltissimi altri film, come "Il segreto del bosco vecchio" o "La voce della luna".
Era per chiarire al mia opinione.


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sotto il vento e le vele
non regalate terre promesse
a chi non le mantiene"

[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 11-09-2004 alle 14:32 ]

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 11-09-2004 00:18  
Quanto detto da TINTOBRASS più sopra. è quello che cerco sempre di fare quando vedo un film..

Non c'entra un tubo col topic, ma volevo dirlo!!

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-09-2004 03:54  
quote:
In data 2004-09-11 00:18, Hiyuga scrive:
Quanto detto da TINTOBRASS più sopra. è quello che cerco sempre di fare quando vedo un film..

Non c'entra un tubo col topic, ma volevo dirlo!!



Sei un grande...
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 13-09-2004 18:28  


su fantozzi sono d'accordo, i primi due sono due commedie eccezionali, non a caso hanno un valore al di là di quella funzione documentaria che Fass utilizzava per riscattare i film di Vanzina e Parenti.

Sugli episodi dopo il secondo, non ti seguo più di tanto, ognuno ha almeno una bella scena o trovata, ma per lo più sommersa nella volgarità e nella ripetività di un personaggio che aveva ormai detto tutto.

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 13-09-2004 18:53  
Voglio solo dire 2 cose:

1) La comicità di Paolo Villaggio non è tra le mie preferite, ma vorrei sottolineare il fatto che è davvero una persona intelligentissima. Tempo fa andai a vedere un suo spettacolo teatrale (se non sbaglio si chiamava "Delirio di un povero vecchio), veramente bellissimo. E' una persona molto sensibile, umana e colta. Lo spettacolo inoltre, cose che potrebbe sembrare strana, non era comico.

2) Un altro ATTORE comico che non meritava il suo destino e che secondo me va assolutamente sdoganato è ENRICO MONTESANO. Non ci penso due volte a definirlo artista completo. Sono comunque felice che almeno a teatro sta ottenendo le sue soddisfazioni, anche se, appunto, il teatro è un universo nel quale si è sempre mosso con ampio successo; un esempio: lo spettacolo teatrale-musical BRAVO di Garinei e Giovannini; trovate al VHS e godetevi 4 ore di puro spettacolo!
Grande ENRICO!

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 14-09-2004 01:04  
Per me i due migliori Fantozzi sono i primi due, quelli più satirici e cattivi..

Si mantengono dignitosi fino a Fantozzi va in pensione, poi il buio totale..


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emanuele88

Reg.: 21 Giu 2004
Messaggi: 309
Da: Jesi (AN)
Inviato: 14-09-2004 19:07  
Probabilmente le comiche sono migliori di tutta quella merda che oggi boldi e de sica fanno uscire....
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1,2,3 Freddy viene per te.......(Nightmare on Elm street)

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